sabato 7 aprile 2007

Algoritmi predittivi, pesci centenari, errori della memoria e una coda luttuosa

Un team di ungheresi e statunitensi mettono a disposizione la matematica per analizzare lo sviluppo di comunità di numerosi membri e ci rivelano che più c'è cambiamento nelle reti più durerà il gruppo e la sua stabilità:


"Vicsek's group also developed a complex formula based on a group member's contacts with others, to predict whether that individual would stay with the group or leave it. The figures bear out, mathematically, what we know instinctively. Someone who shows a heightened interest in an outside group is probably about to leave the present one and the more contact the present group has with the member, the more likely he or she is committed to staying." ABCnews

Un centario ritrovamento nelle acque dell'Alaska, un giant rockfish con la pancia piena di embrioni in via di sviluppo (la foto è d'obbligo):


"The 44-inch, 60-pound female shortraker rockfish was caught last month by the catcher-processor Kodiak Enterprise as it trawled for pollock 2,100 feet below the surface of the Bering Sea, south of the Pribilof Islands" CBSnews


Spiegato un ulteriore perchè del credere, questa volta si tratta della reincarnazione, e chi ammette di essere vissuto in altre forme nel passato commette solo un errore di memoria. Interessante è la caratterizzazione del credente, una persona assoggettata alla suggestione e all'incapacita di ricordare, un creativo e con problemi di carattere onirico, in pratica una tipo come tutte gli altri, ma attenti a non confonderlo con chi non possiede una tale spirituale ragione:

"And once people make this kind of mistake, they might be inclined to stick to their guns for spiritual reasons, McNally said. “It may be a variant expression of certain religious impulses,” he said. “We suspect that this might be kind of a psychological buffering mechanism against the fear of death.” MSNBCnews

Per chiudere questa carrellata vorrei ricordare un grande regista morto ieri a Roma, Luigi Comencini.

Di un tale artigiano si faranno stereotipi come quello del "neorealista rosa" o del "regista dei bambini", ma è meglio ricordarlo con i suoi film che le generazioni future sono sicuro difficilmente capiranno e ancor più con difficoltà ricercheranno. Soprattutto sarà ricordato per i suoi titoli più famosi ma è proprio per quelle rare inquadrature di oscurità e freddezza incrottollabili che non potrà mai essere sradicato e stravisto all'occhio: "Le avventure di Pinocchio", "La donna della domenica" e "Il gatto", trame libresche e di un neorealismo colorato fatto di piombo e di burleschi ritratti borghesi, inattuale come solo i grandi sanno far vedere.

Davide De Caprio

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