mercoledì 30 maggio 2007

Il microfono (parte 4)

Oggi termino il discorso sui microfoni, spiegando l’ultimo importante parametro che caratterizza questo strumento (sorvolo sulla sensibilità), ed illustrerò alcuni dei microfoni più comunemente usati.

-Direzionalità


Abbiamo detto che leggere la risposta in frequenza di un microfono ci fa capire quali suoni trasdurrà meglio, ma se riflettiamo bene ci sono una serie di informazione importantissime che la risposta in frequenza non fornisce: il nostro microfono riprenderà ugualmente i suoni provenienti da qualsiasi direzione?

In generale no, abbiamo bisogno di un altro grafico, che ci indichi quanto il microfono in considerazione, amplifica o attenua le componenti spettrali, a seconda dell’angolo che la direzione di provenienza del suono forma con l’asse del microfono.

Si usano a questo scopo i diagrammi polari. La cosa da notare, maggiormente per la direzionalità, è che un microfono che riprenda perfettamente frequenze provenienti da qualsiasi direzione, non è detto che sia utile, si pensi al caos che si creerebbe se su un palco o in sala prove si usassero microfono si fatti….

Ne esistono per questo motivo di diverso tipo a seconda delle esigenze.

La capacità di saper interpretare un diagramma polare assume così notevole importanza per il corretto utilizzo di un microfono.

Distinguiamo 4 principali tipi di microfoni a seconda del diagramma polare che li caratterizza:

-Omnidirezionale, ugualmente sensibile a tutti i suoni indipendentemente dall’angolo di provenienza.

-Bidirezionale, sensibile in due direzioni opposte l'una all'altra.

-Cardioide, si chiama così un microfono che ha una direzionalità a forma di cuore, i suoni all'interno di questo spazio sono captati, mentre al di fuori vengono notevolmente attenuati, è la combinazione di un omnidirezionale e di un bidirezionale (con un po’ di fantasia si vede).

A seconda della percentuale dell'uno e dell'altro, si hanno vari tipi di cardioide, che si distinguono essenzialmente in cardioide semplice, supercardioide e ipercardioide.

Tre tipologie di massima per microfoni dinamici direzionali sono:

1. Microfoni destinati alla grancassa, costruiti con una considerevole superficie della capsula, come il D112 della AKG, e dotati di una grande robustezza.

2. Microfoni idonei alla ripresa di strumenti musicali dal registro medio e alto. Capsula con superficie media, come lo Shure SM57, utilizzato per rullante, per le chitarre e strumenti vari.

3. Microfoni per il canto sono di solito a forma di cono gelato, tipico esempio è lo Shure SM58.

Ci sarebbe poi tutto un discorso sull’utilizzo dei microfoni che è però un’ argomento non riguardante molti di voi perciò lo tralascio, l’unica cosa: i microfoni sono fatti di circuiti elettrici che per loro natura temono l’umidità, il sacchetto antiumido che viene fornito nella confezione è consigliabile non disperderlo!

Chi fosse mai interessato ad approfondire possono essere utili qualunque tipo di dispense, prese da università che hanno corsi di sistemi di elaborazione e/o acquisizione audio, come quelle dell’università degli studi di Modena e Reggio Emilia da cui ho tratto spunto e soprattutto grafici.

Ilario Ferrari

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