venerdì 21 marzo 2008

Il Ladon.



Per coloro i quali si sono avvicinati solo ora al MATblog ricordo brevemente una piccola storia che sta dietro alle mie rappresentazioni , come questa . Quando ero poco più che undicenne , ebbi voglia di compilare una sorta di minienciclopedia illustrata riguardante i mostri e le bestie mitiche dei racconti leggendari. Anni dopo, avendo ritrovato i bozzetti e i disegni di questo progetto fantasioso e infantile, decisi di ridisegnarli secondo il mio stile figurativo affinatosi negli anni e di rielaborarle sul mio Pc , per poterle inserire nel progetto “ MATblog ”.

La storia al completo si trova nei miei primi due articoli, per il resto ribadisco che io mi limito solo a proporvi i miei disegni con l’intento di raccontarne una storia, rendendo anche note ai profani le tecniche di resa e renderizzazione grafica , non ho la pretesa che piacciano , sono solo mere rappresentazioni del mio animo artistico e richiami del mio animo bambino, quando sognavo di diventare un grande disegnatore.

Per quanto riguarda la creatura rappresentata , inutile dire che si tratta di un drago , ma volendo specificare la sua origine , possiamo dire che è il frutto della mitologia greca passato attraverso i riverberi urlanti della mia immaginazione .

Infatti Ladon o Ladone è il nome del drago che secondo la mitologia greca stava, nel giardino delle Esperidi, figlie del titano Atlante, a presidio del famoso albero dai pomi d’oro, reso famoso oltre che dalle dodici fatiche di Ercole, anche dalle storie del cosiddetto “Omero Minore”, ovvero le storie epiche anteriori e posteriori alla guerra di Troia .

Nella mia fantasia però ho voluto immaginare che nelle epoche di eoni fa il nome di Ladon fosse attribuito alla specie di draghi con più teste , e in effetti il drago mitologico era stato messo a guardia di tale albero proprio per una peculiarità, ovvero possedeva cento teste e quindi era sempre vigile e allerta.
Il drago da me rappresentato invece possiede solo quattro teste e non ho puntato nella sua rappresentazione su particolari che rendessero l’idea di ferocia, ma quella di grandezza e robustezza:nonostante le apparenze lo facevo rientrare tra i discendenti del Lastroisk , già da me rappresentato in un articolo precedente, e da questo il colore rossastro delle sue squame.

Storia riadattata del Ladon , tratta dal quaderno di Monsters.

“Chiamato così per la sua somiglianza con il drago mitologico messo alla guardia del giardino delle Esperidi, il Ladon era una creatura la cui esistenza era celata alla vista degli uomini ,i quali potevano vantare dal canto loro alcuni fortunati che erano riusciti a intravedere il drago. Era una animale che viveva ad altissime quote dove l’aria era più rarefatta e gelida e scendeva a valle solo per la predazione, attività alla quale si dedicava solo durante le ore notturne. Possedeva una mole incredibile e le sue squame rossastre fungevano da specchi , per attirare il calore della luce del sole e riscaldare così il suo mastodontico corpo alle bassissime temperature del suo habitat.Per lo stesso motivo al momento della sua morte la carcassa esanime dell’animale prendeva fuoco e ardeva fini al consumo totale. Era chiamato Ladon per il numero di teste che possedeva e che aumentavano in base al periodo dell’anno in cui venivano covate le uova.
In realtà tale caratteristica era utile all’animale che non poteva con un corpo enorme come il suo respirare o sfamarsi velocemente possedendo una sola testa.
Non temeva l’uomo né i predatori, conducendo un’esistenza appartata e avendo buoni metodi di difesa, ma la sua scomparsa dal mondo non si sa a cosa sia dovuta.
Il Ladon possedeva grandi facoltà mentali come il Lastroisk e quindi era molto intelligente, quindi è probabile che vedendo il declino del suo mondo e l’avanzata della civiltà abbia condannato se stesso ad una rovina autonoma.”












Bozzetto originario e il primo rifacimento.

Ironicamente , sembra che la grandezza colossale del drago sia riscontrabile anche nella sua rielaborazione , infatti il disegno occupa ben due fogli A4 uniti insieme grazie alla scannerizzazione di entrambi i fogli messi insieme e poi fotocopiati.

Per quanto riguarda le innovazioni rispetto al bozzetto originario, possiamo notare che le teste sono quattro e i rispettivi colli sono più corti,inoltre ho aggiunto l’effetto squama sul corpo della creatura, che dal mio punto di vista rende l’immagine più d’impatto. Per il sole ho usato l’effetto Gradient, uno strumento del programma di grafica e fotoritocco Paint.Net.


Daniele Tartaglia

1 commento:

Anonimo ha detto...

complimenti bella fantasia piu che ottima.da 1 a 10 ti do 10.