martedì 31 luglio 2007

Incontro con Turi

Incontro Turi a Bari dopo la sua esibizione a Trl, per la promozione del nuovo disco, “Colpa delle donne”. E' stata una giornata dura, sono le 23, è stanchissimo e domani deve prendere un aereo alle 6, ma il rapper calabrese è estremamente disponibile, e in breve l'intervista diventa una divertente chiacchierata.

Nella tua carriera hai pubblicato un disco autoprodotto e due su indie. Ora hai fatto il “grande salto” alla major. La grande casa discografica ti ha imposto dei limiti?

Vedi, quando prendono un artista giovane, è probabile che venga manipolato. Ma quando si tratta di persone che hanno più esperienza, come me, le major ti prendono perché hai uno zoccolo duro di persone che ti seguono, e non si sono mai permessi di dirmi cosa fare e cosa non fare.

E quali sono invece i vantaggi che hai trovato su major?

Il primo è che ti danno il cosidetto recording budget, con cui devi portare il CD finito. Poi c'è il vantaggio che se usi un sample la major si prende la responsabilità, lo dichiara e lo paga, mentre nella indie ti fanno firmare un foglio che dice che se hai campionato James Brown, e James Brown viene a cercarti, sono cazzi tuoi!

Parliamo del disco...

Questo disco lo stavo scrivendo già dall'anno scorso, poi s'è inserita la Universal. Io ho messo in chiaro che non volevo fare cose come i miei dischi vecchi, volevo fare un concept hip-hop che parla di donne, come non ha fatto mai nessuno in Italia. C'è chi avrebbe preferito il vecchio Turi, ma che palle! Uno deve fare le stesse cose per tutta la vita? E poi perché non posso parlare di donne? Perché devo chiamare il mio disco... Che ne so... “Asfalto rovente” o 'ste cagate qua?

Il singolo “La tua donna” inizia con una voce femminile che dice “Turi, sei un maschilista!” Ha ragione?

Come dice uno dei miei idoli, Luttazzi: “Questo spettacolo è fatto per turbare gli imbecilli. Agli altri, buon divertimento”. Il mio disco turberà le donne imbecilli, le altre si divertiranno. E' un discorso ironico...

Quanto alla musica?

Ho cercato di fare una cosa libera, mettendoci le mie fisse degli ultimi anni. Mi sono messo a studiare gli anni '80: c'è tanta bella musica, anche se molti dicono che era un periodaccio. Ho messo un sacco di sonorità “eighties”, e grazie al recording budget ho potuto registrare in uno studio con strumenti analogici e synth di quel periodo. Comunque io in questo periodo ascolto di tutto, anche “Like a virgin” di Madonna, pensa come sono messo! E il filo conduttore musicale è proprio un trip anni '80... Anche nella spigliatezza dei testi: I'm proud to be terra-terra!

Emanuele Flandoli

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