venerdì 10 agosto 2007

Il decoupage e l'arte a portata dei molti

Dopo una settimana di “vacanza” dal MAT causa imprevisti, torno a scrivere sul blog sottoponendo alla vostra attenzione argomenti di riflessione e la trattazione di una tecnica artistica che ha oramai preso piede ed è diffusissima, grazie anche alla creazione di apposite strutture e catene di negozi ,grazie ai quali i materiali sono sempre più reperibili.

Non è sempre facile portare avanti una passione quando la carenza di materiali porta indiscutibilmente alla carenza di tempo, il quale teoricamente si dovrebbe dedicare a quella passione prima che svanisca nel tedio della quotidianità o che venga sostituita da una nuova .

Il decoupage sembra oggi aver trovato un posto comodo tra le passioni artistiche coltivabili anche a tempo perso, merito soprattutto della semplicità dei materiali utilizzati e della tecnica rappresentativa che non è mai uniforme ma può variare a seconda del gusto dell’artista decoratore.

Il decoupage è una tecnica decorativa , il nome della quale deriva dal termine francese decouper ovvero ritagliare, ciò ad indicare l’azione che si effettua prima della decorazione vera e propria di oggetti di uso comune e non, oggetti umili come un innaffiatoio o di antiquariato come può essere una vecchia saliera ai quali , di solito si vuole dare un tocco di rinnovamento e colore attraverso tale tecnica.


E’ stupefacente osservare come il decoupage rende gli oggetti più banali delle vere e proprie opere d’arte volte ad abbellire o ad arricchire l’arredamento domestico nonostante la loro semplicità intrinseca.


Il Tutto inizia con il trattamento della superficie sulla quale si andrà ad operare, per esempio le superfici ruvide richiederanno un lavoro di carteggiatura, richiedendo talvolta l’utilizzo di fondi particolari sui quali stendere il colore, come quelli di gesso o carta, mentre invece quando si opera superfici completamente lisce bisogna ripulirle da qualsiasi residuo di polvere o altro con un panno imbevuto di alcool. Dopo il trattamento e la stesura del colore ,smalto o acrilico, si passa alla fase della decorazione dell’oggetto selezionato.
Per decorare l’oggetto si possono comprare delle carte da decoupage, alcune definitissime e già ritagliate, altre da ritagliare, oppure prendere le immagini desiderate da riviste o giornali, potendosi usare per questa tecnica qualsiasi tipo di carta.

In seguito con della colla si procede alla fase dell’incollaggio, che deve essere molto accurata così da non formare delle bolle d’aria. Dopo una prima mano si passano mani ulteriori di colla, con lo scopo di ottenere una superficie liscia sull’oggetto decorato .Tale superficie andrà poi rifinita con colori acrilici o smalti, consigliati i primi perché più facili da trattare.

L’effetto finale deve esser quello di non poter distinguere dove inizia la carta applicata e finisce l’oggetto decorato, quindi l’uniformità tra decorazione e decorato e la compenetrazione della parte accessoria nella forma principale.

L’essenza del decoupage è quella di un’arte che si avvicina sempre di più anche ai meno talentuosi in campo figurativo o artistico, una sorta di arte fai-da-te accessibile a tutti o comunque ai molti che l’apprezzano.

E’ un discorso questo che riguarda un po’ tutte le arti, negli ultimi decenni, e anche quella figurativa non è rimasta incontaminata dal progresso tecnico e tecnologico, dall’avanzata di macchinari e software in grado di riprodurre in un istante opere che un tempo avrebbero richiesto mesi o anni di lavoro.

Non è un punto di vista critico il mio, ma semplicemente uno sguardo nostalgico all’arte del passato, fatta di studi approfonditi e calcoli fatti con il foglio e l’inchiostro, senza nessuna entità virtuale a farli per l’artista, il quale non a caso rimaneva nella storia come una personalità geniale, meritevole del nostro studio e rispetto.

Certo è, che l’arte in questo modo si è avvicinata all’uomo come non mai nella storia ,ma ci regala raramente le emozioni del passato, producendo ottimi lavori che, dal punto di vista tecnico, non presentano lacune o difetti.

Quello che mi chiedo io allora è: ”Si è forse scatenata una reazione in continua (d)evoluzione , in cui l’arte sarà si sempre più vicina alla perfezione ma anche più piatta agli occhi dell’appassionato come a quelli del semplice spettatore?”

La risposta, non semplice da trovare o cercare, non si può banalizzare con la semplice osservazione del presente stato delle cose, ma solo in un futuro spero prossimo, scopriremo quanto sia retorica o meno.


Daniele Tartaglia

Nessun commento: