venerdì 6 luglio 2007

Il Claisthros.



Ecco un altro disegno della categoria degli inventati dalla mia fantasia da bambino.
Avevo, come già spiegato in precedenza, immaginato una categoria di razze primordiali, nate e vissute durante la preistoria e oltre, delle quali la Chimera era l’unica che uscisse da un contesto di pura immaginazione, essendo tale creatura un animale presente nella mitologia classica e quindi già inventato.

Il Claisthros, nella mia idea di drago preistorico doveva apparire come se fosse stato il primo dei grandi rettili alati a mettere piede sul mondo di allora.

Volevo che apparisse con caratteristiche scarne e poco definite, una bestia semplice e stilizzata, nonostante fosse immaginata come un animale vivente (nella mia fantasia si intende).

E cosi avevo tracciato questa creatura dai contorni morbidi e ruvidi allo stesso tempo, un essere che dovesse ricordare con il suo aspetto grottesco il mistero della vita in epoche antichissime dove l’ambiente dava luogo alle forme di vita più bizzarre che potessero mai esistere sul nostro mondo.



Il bozzetto del Claisthros, si presentava in modo piuttosto bizzarro alla vista di chi lo guardava .Benché non splendesse per la precisione stilistica ne per le forme poco aggraziate, nel suo insieme, dal mio punto di vista era proprio quello che volevo per esprimere l’aspetto di una creatura dal sembiante rudimentale, un essere che terrorizzava con la sola arcana presenza.


Storia riadattata del Claisthros dal quaderno di “Monsters”.

“Questo spaventoso rettile alato era stato, in epoche preistoriche, il primo rappresentante della specie mistica e misteriosa dei Draghi. Il Claisthros era molto probabilmente il risultato di un lungo processo evolutivo dettato dalla competizione tra predatori del cielo. Essendo un drago, la cui esistenza risale a tempi ancestrali, difficile dovrebbe essere saperne qualcosa, tuttavia questa razza sopravvisse per secoli e secoli dopo l’avvento dell’uomo sulla Terra, quindi è stato possibile ricavare più di qualche aspetto della vita di quest’essere.
Era prevalentemente un drago solitario che si riuniva ai suoi simili solo durante il periodo degli accoppiamenti, rapace e silenzioso era un animale estremamente vorace. I maschi potevano raggiungere dimensioni colossali e cibarsi tranquillamente di Brontosauri o Carcarodonti del Periodo Carbonifero (squali enormi).Intorno al 200-150 a.C. cominciò la decadenza della razza di questo animale maestoso a causa dell’accoppiamento tra consanguinei e della caccia da parte dell’uomo. Infatti da enormi cacciatori dei cieli, attraverso la degenerazione della razza ed il soverchiamento da parte di razze giovani, i Claisthros divennero dei voraci rettili di terra della lunghezza di appena 2 metri, poco prima della completa estinzione della razza, avvenuta a causa della caccia spropositata praticata dall’uomo.”

Nella rielaborazione posteriore ho aggiunto molti particolari alla figura di questa creatura, tenendo sempre presente che doveva risultare caratterizzato da elementi che uscivano dai normali canoni, e da qui le protuberanze ossee numerose, la pelliccia dorsale e le ali rudimentali.

Non ho ricevuto ispirazioni particolari da nulla per la rappresentazione di questo drago, tranne forse per il particolare del corno davanti al muso, che ho intravisto una sola volta, sempre nei particolari di un drago in una tela raffigurante San Giorgio, secondo la tradizione paladino e grande cacciatore di draghi.

Tra gli effetti usati nella rielaborazione al computer vi sono il cosiddetto Gaussian Blur , per il particolare delle squame del ventre basso, e lo strumento Gradient invece per la sfumatura arancione della luce solare .


Daniele Tartaglia

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