sabato 28 luglio 2007

Il Lastroisk



Altro esponente delle cosiddette “Razze Primordiali” sul quaderno do Monsters che, ricordo, fa parte di un mio sogno-progetto che avevo iniziato intorno ai dodici anni, di fare una sorta di enciclopedia illustrata di mostri e creature fantastiche, aggiungendo agli esseri già conosciuti altri di mia invenzione, il Lastroisk era un drago con delle peculiarità mistiche.

Avevo infatti voluto mettere nella mia esposizione illustrativa quello che poteva essere il progenitore dei grandi draghi spirituali d’Oriente, che come è risaputo sono raffigurati dalla tradizione in modo differente da quelli occidentali.

Inizialmente raffigurato con quattro zampe poco sviluppate, nel seguente rifacimento lo illustrai con sole due zampe anteriori e con un paio di ali ramificate su di queste, proprio come quelle dei draghi orientali.


Ecco il primo bozzetto di questo drago e i particolari in più, che in seguito ho poi tolto. Aggiungendo le ali ramificate non volevo intendere che volasse, anche perché nella mia idea iniziale, il Lastroisk, dotato di grandi poteri mentali aveva la facoltà di levitare senza ausilio di ali.


Storia riadattata del Lastroisk dal quaderno di Monsters

“Nonostante il suo aspetto atipico, questo drago era in possesso di enormi poteri psichici e spirituali, inimmaginabili da una mente semplicemente umana. La sua potenza mentale era al centro della sua magnificenza. Si pensava potesse viaggiare attraverso il tempo e lo spazio a suo piacimento, nonostante non si avessero prove di ciò, ed essendo solamente accertato che levitasse invece di volare.
Tuttavia preferiva camminare sulla terraferma, utilizzando le sue immense facoltà per la caccia e per la difesa del territorio, che di solito era situato vicino le cascate o i corsi d’acqua impetuosi.
Da esso discesero le razze dei draghi spirituali d’Oriente , signori degli elementi e spiriti terribili e vendicativi che incarnavano le forze della natura nella loro essenza semidivina.
Il Lastroisk non smise di esistere a causa della caccia da parte di altre creature o da parte dell’uomo, grazie alla sua mente infatti non poteva essere ucciso da nessuno, tranne che da altri della stessa specie.
La sua estinzione fu semplicemente dovuta alla fine del suo tempo, e questo perché, essendo una creatura profondamente legata alla terra, ne seguì parte del ciclo vitale per poi spegnersi assieme ad esso.”

Per quanto riguarda la realizzazione tecnica del disegno non c’è tanto da dire, a parte il fatto che ho usato l’effetto del Frosted Glass sul particolare della cascata , per dare l’idea dell’acqua spumeggiante.

La linea ispiratrice che mi ha guidato nel tracciare questo drago la si ritrova nelle illustrazioni di stampo cinese, raffiguranti i draghi Orientali, che nella tradizione cinese hanno una origine e un modo di esistere completamente diversi da quelli dei draghi d’Occidente.


Daniele Tartaglia.

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