martedì 28 agosto 2007

Il mondo delle chat

(psicologia e telecomunicazione)

Oggi principalmente voglio comunicarvi in sintesi i concetti espressi da un articolo che ho letto sul sito e-conomy.it di Alessandro Gamba: “Limitazioni dell'esperienza sensoriale on-line e processi psicologici compensativi in atto”.

L’articolo comincia con “Le tecnologie comunicazionali ad alta velocità possono essere concepite come un contesto culturale in cui l'interazione sociale viene considerata "normale", e può essere studiata al pari dell'interazione che caratterizza altri sistemi sociali.

Di fatto però, le interazioni proprie dei sistemi virtuali sono diverse.

La differenza principale sta nell'effetto del cambiamento di densità della comunicazione, cioè dell' ampiezza di banda. Per ampiezza di banda si intende, in questo contesto, la quantità di informazione scambiata nell'unità di tempo. Stone (1997) sostiene che la "realtà" ha un'ampiezza di banda larga, perché la gente che comunica vis-à-vis in tempo reale adopera simultaneamente una pluralità di modi, discorsi, gesti, espressioni del viso, insomma l'intero bagaglio semiotico.”

Credo che sia meglio chiarire il concetto, fin d’ora ho parlato di banda riferendomi unicamente a frequenze temporali, se si vuole studiare il comportamento umano in termini di tutti i segnali da noi trasmessi durante una comunicazione, bisogna con un minimo di apertura mentale considerare l’enorme rate di informazione protagonista dei nostri discorsi.

Se immaginiamo di essere l’input per un nostro ascoltatore,allora potremmo essere schematizzati come una “sorgente” di onde sonore ed onde elettromagnetiche molto complesse che bombardano il nostro ascoltatore.

Generalizzando, è come se emettessimo un unico segnale complessivo che chiamiamo comunicazione il quale avrà una certa banda anch’esso, definita come l’intervallo tra il minimo ed il massimo di informazioni che possiamo scambiare nell’unità di tempo.

“In Pragmatica della comunicazione umana" (Watzlavick, Beavin, Jackson, 1967) gli autori affermano che l'uomo è il solo organismo che si conosca, che usi moduli di comunicazione sia analogici che numerici.

Il linguaggio numerico, o digitale, è costituito da simboli che noi solitamente utilizziamo nel parlare e nello scrivere, ed ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia.

Il linguaggio analogico è praticamente espresso in ogni comunicazione non-verbale, ovvero il linguaggio del corpo inteso in tutte le sue manifestazioni: espressione del viso, inflessione della voce, sequenza, ritmo e cadenza delle parole, esitazioni, irregolarità nella respirazione, tensioni di muscoli involontari, e ogni altra espressione non-verbale di cui l'organismo sia capace, come pure i segni di comunicazione immancabilmente presenti in ogni contesto in cui ha luogo un'interazione.”

In particolare la parte da me sottolineata è indubbiamente un ottimo spunto di riflessione, mi dilungherò magari un'altra volta sulla questione.

“In Internet, e in particolare nelle sue applicazioni più tipicamente relazionali (chat, e-mail), la comunicazione manca di tutti gli indicatori cinetici e para-linguistici sopra descritti e si affida al solo linguaggio digitale scritto.” Generalizzando: ogni strumento comunicativo (telefono, computer…..) opera un filtro sul nostro segnale comunicazione, non solo, mentre il telefono ad esempio filtra unicamente la quantità di informazione trasmissibile (uso unicamente un segnale sonoro…..).

Il computer (in particolare mi riferisco alle chat), priva totalmente la comunicazione tra due individui della componente analogica, cosa impensabile fino a 20 anni fa.

Internet ha rivoluzionato il mostro mondo sicuramente più di quanto immaginiamo. Ciò non voglio dire che sia un fatto ne positivo ne negativo di per se, basta solo essere consapevoli o perlomeno analizzare, le conseguenze che il web ha sul nostro modo di essere.

Possiamo dunque concludere che: “Il linguaggio analogico è il linguaggio della relazione”.

Le chat sono un mondo contraddittorio dato che sono frequentate e ricercate degli utenti che cercano relazioni, ma gli strumenti comunicativi che essi hanno ha disposizione sono inadeguati o per lo meno insufficienti per poterle stabilire.

Come conseguenza di ciò, nelle persone che comunicano in Internet intervengono dei processi compensativi dell'informazione mancante, che si manifestano con meccanismi di proiezione e di attribuzione di senso, e che gratificano inconsciamente le aspettative dell'individuo. Le relazioni virtuali in questi casi possono apparire seducenti perché permettono alle nostre fantasie e ai nostri ideali di essere segretamente soddisfatti.

“L'ampiezza di banda ristretta stimola le capacità interpretative dei comunicanti, provocando degli effetti davvero sorprendenti: spesso le impegna in maniera estrema, perfino ossessiva.”

E’ chiaro che si è considerato solo il mondo delle chat senza comunicazione audio video la quale arricchisce indubbiamente il rate di informazioni ma le persone coinvolte non saranno comunque in grado di interagire l’una con l’altra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie