giovedì 17 aprile 2008

Lo sviluppo nella tecnologia

La mistura nel nuovo pianoforte Yamaha

Un concetto cardine dello sviluppo delle tecniche riemerge ad ogni nuovo strumento, ponendo limiti e concentrando la possibilità dello sviluppo verso un cammino spesso a ritroso, mai sicuro di avere tra le mani la tecnologia che chiude il ciclo passato.

Nelle tecniche il passato non è un senso inverso, un punto da rimirare girandosi indietro e, al di là della ricerca verso nuove applicazioni, la storia della tecnologia non può svolgersi se non utilizzando al meglio il concetto stesso di storia come passaggio non lineare, fatto di scarti e slanci, in un lavoro di scavo logico e sensibile che difficilmente si può comprendere nel catalogo cronologico.

Una categoria che spesso prende il nome di sviluppo tecnologico è quella della "mistura", della multiapplicazione simultanea, molto vicina però ad una giustapposizione che non ad una composizione armoniosa di vari servizi.

L'utilità è ormai uno dei cardini del cosidetto sviluppo tecnologico, rientra nei fondamenti del verbo "sviluppare" e del fine cui tendere in un processo di strutturazione del bisogno corporeo. La mistura di più utilità, all'interno di un solo contenitore, è uno degli esempi dei nuovi prodotti in commercio.

Ultimamente è ritornata di moda la concezione del player piano, del pianino meccanico, primo passo verso la rivoluzione della popular music e della industria di distribuzione musicale. Il suonare e l'ascoltare da lontano, vedendo la fonte muoversi come un automa grazie a rulli perforati, reppresentava un nuovo ritmo della fruizione musicale nel suo mescolarsi con il "machinato".



Il passaggio allo strumento musicale che elabora un serie di segnali e li riproduce, comprendendo in questo sia il proprio suono (il pianoforte) che tutta una serie di formati, campioni di altri strumenti, parti orchestrali e vocali, segna l'ultima frontiera del mercato del software per la produzione sonora.

Il player piano, passando per la radio, per la diffusione dell'ascolto pubblico e privato, l'ascolto in macchina, l'ascolto intessuto nell'abito con i lettori mp3, sviluppano varie tecnologie e rappresentano in sé delle applicazioni accessorie di un particolare modello come può essere quello meccanico, elettromagnetico, digitale.

Ma in più condividono il desiderio per le forme, la predilezione di una fruizione completa dei sensi. Non solo una tecnica ma anche la sua storia rientra nell'utilizzo di un prodotto, nella resistenza a non incorporare segni e simboli di una passata tecnologia, a farli rientrare tutti o alcuni di essi all'interno del prodotto "nuovo", dell'estetica del "nuovo".

Così avviene che il nuovo pianoforte della Yamaha, il Disklavier Mark IV, sia un concentrato di tutta la tecnologia della produzione e riproduzione musicale, della tecnica di costruzione dello strumento, dell'ascolto digitale o analogico dello stesso, ma anche della fruizione di qualcosa di accessorio ma ormai complessivamente associabile all'estetica dell'ascolto: internet e il touch screen.


La curiosità di certi esperimenti, tipici nella transizione tra vecchie e nuove tecnologie, è la tensione che si instaura tra il desiderio e la nostalgia, tra l'avere nello stesso prodotto entrambi i modelli analogico e digitale, come anche la possibilità di fondere tra i due la tecnologia che aveva rimosso in certo qual modo la sfida, il termine neutro che riusciva a processera il suono e a vincere la separazione tra le due fonti: il software musicale.

Il desiderio di Internet, inoltre, è il desiderio della simultaneità dello spazio e del tempo, quella di avere a disposizione una banca dati aggiornabile in ogni istante e da qualunque localizzazione.

Ecco perché l'unione e la mistura sono uno dei capitoli più affascinanti dal punto di vista della percezione sensoriale nello suo sviluppo storico di una produzione tecnologica.

"You can also buy songs à la carte. The Yamaha store is something like the iTunes store, complete with a 30-second preview of each song. The difference is that in this case, the previews (and the songs) are played live by a friendly ghost on the piano right next to you." Nyt

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