venerdì 11 aprile 2008

Dalì. Quando eversione ed eccentricità si incontrano.

Salvador Dalì in una delle sue pose pittoresche .

Salvador Domingo Jacinto Dalì Domènech ,nasce a Figueras, nella provincia catalana di Gerona , nel 1904.Suo padre Salvador Dalì y Cusì era un notaio di Cadaquès e oltre ad un carattere ruvido e severo possedeva anche una ricca biblioteca, nella quale il piccolo Dalì comincia a scoprire le sue passioni letterarie e filosofiche.

Ma nelle estati trascorse a Cadaquès il piccolo Salvador si rende conto di quanto la sua vita sia consacrata all'arte figurativa , popolata di figure surreali che partorisce la sua immaginazione fanciullesca; infatti è molto bravo nel disegno , tanto da colpire anche la famiglia Pichot, una famiglia di artisti molto vicina alla sua .

Viene ammesso, nel 1921, all'Accademia di arte di S.Fernando a Madrid , dove stringe amicizia con Luis Brunuel e Federico Garcia Lorca. Produsse alcuni ritratti di sua sorella Anna Maria, sperimentando vari stili che all'epoca erano usati in pittura , essendo influenzato da Cubismo e dal Surrealismo.

Rimane in accademia fino al 1926 , anno in cui fu definitivamente espulso per diverbi accesi con i suoi docenti e anno in cui compì il suo primo viaggio a Parigi , dove fece la conoscenza di Pablo Picasso.

Tre anni dopo collabora con l'amico Brunuel per il film "Un chien andalou"(1929),e nello stesso anno di proiezione della pellicola, Salvador fa la conoscenza di alcuni artisti del panorama artistico surreale ,tra i quali il poeta Eluard e sua moglie Gala , la quale affascinò sì tanto il giovane Dalì, che arrivò a sedurla e a farne al sua musa ispiratrice e compagna per il resto della vita.

Nel 1934 espone la sua prima mostra personale a New York, la quale per altro riscuote un discreto successo, successo dovuto anche al suo ormai sviluppato metodo paranoico-critico e al suo primo scontro con il mondo del Surrealismo.

Nel 1938 infatti partecipa alla mostra internazionale dei surrealisti a Parigi, ma nell'anno successivo attua il suo distacco completo dal movimento surreale, andando a New york con Gala e rimanendovi fino al 1948 , quando fa ritorno in Europa.

Dopo aver collaborato come scenografo con Visconti e Brook, nel 1951 inaugura con la pubblicazione del "Manifesto mistico" il suo periodo detto corpuscolare, e negli anni seguenti afferma sempre di più il suo genio e la sua popolarità cresce.

Nel 1968 espone le sue opere stereoscopiche e nel 1969 realizza il celebre logo dell'industria dolciaria Chupa-Chups, mentre solo dieci anni dopo viene nominato membro dell'Academie des Beaux-Arts di Parigi.

Nel 1983 , un anno dopo la morte della sua amata Gala ,dipinge il suo ultimo quadro "La coda di rondine ", infatti nel 1984 riporta gravi ustioni a causa dell'incendio della sua camera da letto nel castello di Pubol , sua residenza degli ultimi anni di vita .

a causa dell'incendio si trasferisce nella torre Galatea del castello dove un colpo apoplettico ,nel 1989 , porta via l'artista che con le sue ultime volontà lascia allo stato Spagnolo tutte le sue opere e le sue proprietà.




Salvador Dalì - Gli orologi molli: la persistenza della memoria(1931)

Salvador Dalì - La coda di rondine ( 1984)

Per quanto riguarda lo stile usato da questo eccentrico e geniale artista possiamo osservare che, nonstante molte volte si sia scontrato con il movimento del Surrealismi e nonostante , negli ultimi anni della sua vita , se ne sia completamente distaccato ,la sua arte viene sempre contaminata da elementi tipici delle opere dei surrealisti.

Per quanto riguarda le sue opere giovanili , possiamo osservare come la sua tecnica soa volta alla sperimentazione artistica , non per nulla ale prime opere del giovane Dalì vengono considerate come una crasi tra cubismo e surrealismo , generi che ha sperimentato entrambi prediligendo il secondo .

Per le opere del Dalì adulto invece il discorso è leggermente diverso ; ormai lo stile è inquadrato e , nonostante le escursioni personali nello stile del pittore , si riconosce nel Surrealismo la compagine artistica a cui il pittore appartiene.

Nelle opere del Dalì ormai sul calare della propria esistenza, notiamo invece un parziale distacco dal Surrealismo ormai impregnato di tematiche che rimandano allo stile classico, in un tono più rilassato e studiato di fare arte , la realizzazione del genio ultimo di un artista che chiude la sua carriera con opere che non sono monumentali , ma che brillano di uguale profondità.

Daniele Tartaglia

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