venerdì 4 aprile 2008

I maestri del Rinascimento I.Donatello.



Una scultura rappresentante la figura di questo celeberrimo mastro scultore del Rinascimento.

Donato di Niccolò di Betto Bardi , noto come Donatello nacque a Firenze nel 1386.Figlio di un cardatore di lana , la sua famiglia era molto modesta ,ma , nonostante suo padre fosse un rivoluzionario della rivolta dei Ciompi , condannato a morte e poi graziato , si distinse sempre da quest’ultimo ,per il suo portamento signorile e la sua indole serena , la quale gli valse l’appellativo di Donatello .

Nel 1402 parti con Brunelleschi alla volta di Roma , dove i due amici si erano diretti per compiere studi sull’antico, e dove rimasero fino al 1404, quando il nostro artista fece ritorno a Firenze giusto in tempo per essere di aiuto a Lorenzo Ghilberti nei lavori della porta Nord del Battistero di San Giovanni Battista.

Nel 1408 realizzò Il David marmoreo per L’Opera del Duomo di Firenze, opera indice del suo attento studio per la fisionomia e l’anatomia del corpo umano e opera nella quale la torsione del busto e l’appoggio del peso sulla gamba destra indicavano svolte scultoree rivoluzionarie nell’arte dell’epoca.

Sempre per L’Opera del Duomo realizzò San Giovanni Evangelista , che sarebbe poi stato collocato insieme alle figure degli altri tre evangelisti , opera di altri scultori suoi colleghi,dal 1409 al 1411 , quando spostò il proprio lavoro per la chiesa di Orsanmichele , realizzando San Marco.

Nel 1417 terminò il lavori per il San Giorgio commissionato dall'Arte dei Corazzai,quindi si spiega anche la scelta iconografica di rappresentare il santo , patrono dell'ordine equestre e paladino della cristianità con armi e corazza in bella vista , agli occhi dell'osservatore;ma la peculiarità della figura risiede in una postura di tensione e scatto . nella quale la posizione delle gambe, del busto e della testa , rendono l'immagine reasa dalla scultura coma animata .


San Giorgio

Dal 1415 al 1426 lavorò sempre per il duomo , scolpendo ben cinque statue ovvero, Il profeta imberbe , il pofeta barbuto , il sacrificio di Isacco , il profeta Abacuc e il profeta Geremia, monumenti che sarebbero poi andati ad arricchire il campanile e che furono però modellati secondo il modello classico dell'oratore.

Del 1425 è invece il crocifisso ligneo, scolpito per la chiesa di Santa Croce a Firenze, un crocifisso carico di agonia e tensione spadsimante che cattura le sensazioni umane di un dio morente,incarnatosi nel corpo di Cristo.

Dal 1425 al 1427, compì diversi lavori tra i quali ricoriamo la collaborazione con il Michelozzo al monumento funebre dell'antipapa Giovanni XXIII, i pannelli marmorei del monumento funebre dell'allora cardinale Rainaldo Brancacci e infine il rilievo de Il banchetto di Erode e le statue della Fede e della Speranza per il fonte battesimale del Battistero di Siena.

Nel 1430 vide la luce la statua bronzea del David, opera commisionata da Cosimo de' Medici per il cortile della residenza medicea , volta a rappresentare sia l'eroe biblico David ma anche il dio Mercurio che contempla la testa tagliata di Argo.

per la prima volta l'opera si sispira ai canoni dell'arte Ellenistica , ovvero studiata per essere osservata da piu punti di vista e soprattutto la scelta iconografica del corpo nudo emorbido , contro la testa di Golia che esprime tutta la brutalita e la penosità di quest'ultima , quando sconfitta dalla razionalità dell'uomo.



Il David o Mercurio di Donatello , scultura bronzea.


Nel 1443 fu a Padova chiamato dagli eredi del capitano di ventura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, morto nel 1443, per realizzare il monumento equestre del condottiero, morto in quell'anno, nella piazza antistante la Basilica del Santo, in bronzo e completato nel 1450; l'opera, prima di essere iniziata necessitò di un beneplacito concesso dal Senato veneto, poiché l'opera venne concepita come un cenotafio, cioè un monumento funebre per qualcuno sepolto altrove, volto a celebrare la fama del morto. Non si hanno precedenti per questi tipi di monumenti: le statue equestri del Trecento, nessuna in bronzo, sormontavano di solito le tombe; Donatello probabilmente si ispirò ai modelli classici: la statua del Marc'Aurelio a Roma, il Regisole e i Cavalli di San Marco, da cui riprese il modo del cavallo che avanza al passo col muso rivolto verso il basso.

Dopo innumerevoli opere svolte a Padova e che non cito per motivi di spazio giornalistico, rientrò a Firenze nel 1453, anno in cui cominciò a realizzare la Maddalena lignea per il museo dell'Opera del duomo, del periodo che va dal1455 al 1460 è invece il Gruppo Di Giuditta e Oloferne , gruppo scultoreo colmo di significati e interpretazioni agli occhi di critici e profani.

Visse a Siena fino al 1461, e l'ultima opera commissionata dalla città di Firenze furono i due pulpiti bronzei della chiesa di San Lorenzo, ovvero quello detto della Resurrezione e quello detto della Passione,e in questa fu sepolto quando morì nel 1466 , nella città che gli aveva dato i natali.

Daniele Tartaglia

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